La rottura dell’estate o il passaggio ad una stagione dal volto umano ?

Le piogge di queste ore, che stanno finalmente restituendo un po’ di sollievo all’arsura di prati e boschi, anche nei dintorni di Andalo, portano con sé un po’ di agognato refrigerio dopo un lungo e persistente periodo di caldo siccitoso.

L’eccezionale onda di calore, generata a più riprese dall’avanzata di un ostinato anticiclone di matrice nordafricana, perdurava, in maniera più o meno intensa, dalla fine dello scorso mese di giugno ed ha fatto registrare per diverse settimane valori termici notevolmente alti: fino a +39 °C/+40°C nella Valle dell’Adige, +30/+34 a 1.000 mt di quota, +30°C alla stazione di Meteoandalo raggiunti e superati il 22.07, e sfiorati più volte nel mese di luglio e anche nella prima decade di agosto, fino a +20 perfino a quote superiori ai 2.200-2.400 mslm.

Straordinaria è stata la sofferenza dei ghiacciai alpini, specialmente di quelli ubicati alle quote meno elevate e che sono tuttora a forte rischio di estinzione entro pochi anni (ad es. i ghiacciai della Fradusta nel gruppo delle Pale di San Martino e del Careser nel gruppo dell’Ortles-Cevedale). Hanno sofferto certamente anche le piccole vedrette incassate tra i picchi e le guglie delle Dolomiti di Brenta.

La differenza (anomalia) rispetto alle temperature medie registrare nell’ultimo trentennio è stata di circa +4/+4,5 °C nel mese di luglio e di oltre +3°C nei primi 12-13 giorni del mese di agosto 2015.

Al contempo, la persistente stabilità del tempo, e la forza dell’alta pressione, che ha impedito quasi tutti i tentativi di farsi varco da parte delle umide correnti atlantiche, hanno ridotto al minimo le precipitazioni sull’arco alpino e sulle Dolomiti di Brenta (solo poche decine di mm registrati dalla stazione di MeteoAndalo nelle settimane estive, rispetto ai 150-200 mm medi stagionali). La vegetazione e l’agricoltura ne hanno fortemente risentito. Il sottobosco molto asciutto ha reso avari se non del tutto assenti i raccolti di funghi.

Ora sembra che qualcosa sia cambiato. L’anticiclone ha ceduto fragorosamente terreno ad ovest dell’Italia e si sono fatte largo, a cavallo del Ferragosto, già un paio di perturbazioni accompagnate dalle prime piogge, anche se non particolarmente abbondanti e da un sensibile calo termico.

Al momento in cui scriviamo questo articolo ad Andalo ci sono solo +15 °C e i turisti gironzolano spauriti con la giaccavento…

Dobbiamo spaventarci? In realtà no. Questa svolta atmosferica, un tempo veniva chiamava “rottura dell’estate”, anticamera dell’ormai prossima stagione autunnale.

E così potrà sembrare ai più…visto che l’atmosfera rimarrà instabile anche nei prossimi giorni, probabilmente per tutta la settimana fino a domenica 23 agosto.

In realtà è però assai probabile che il tempo andrà ristabilendosi con buone probabilità di avere una fine mese di agosto all’insegna del ritrovato bel tempo, giornate soleggiate e clima ancora caldo anche se non più torrido.

I profumi e le atmosfere autunnali sono peratanto rinviati, almeno, al prossimo mese di settembre.

A titolo di curiosità e per ricordare il clima caldo e secco che ci ha accompagnato nelle scorse settimane, pubblichiamo un paio nelle quali si può notare il lago effimero di Andalo con il livello dell’acqua ai minimi termini, quasi del tutto svuotato e invaso dalla vegetazione tipica di un piccolo stagno.

La redazione di MeteoAndalo.it

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